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I saggi raccolti nel volume mostrano come lo stretto rapporto che unisce Italia e Argentina abbia potuto lasciare segni duraturi nel tessuto urbano, nel patrimonio architettonico e, più in generale, nella cultura artistica argentina. I nostri emigranti - oltre un milione tra 1860 e 1900 - trovarono in Argentina una seconda patria. Architetti, carpentieri e muratori s'impegnarono a trasformare le città argentine, tra cui Buenos Aires - la "gran aldea" (il grande villaggio) come allora veniva chiamata - in moderni centri urbani capaci di competere architettonicamente con le maggiori capitali europee. È un lungo processo iniziato nell'800 che prosegue fino ai nostri giorni e che non solo ha trasferito oltre oceano conoscenze e mestieri ma ha anche saputo valorizzare le risorse del territorio e della cultura locale.